Come nascono le parole?

Quando due anni fa Matteo, un bambino italiano di 8 anni, ha inventato la parola “petaloso” non si pensava che la notizia si sarebbe diffusa così rapidamente in tutto il mondo!

Ma proprio grazie al forte impatto che l’accaduto ha avuto su tutti i social network, molte persone hanno cominciato a chiedersi: come nascono le parole?

Ci sono diversi modi per formare una nuova parola, sebbene molte volte la inventiamo noi stessi senza rendercene conto.

La lingua è un fenomeno dinamico. Anche se ogni lingua possiede un nucleo di parole che sono fondamentali per la costruzione delle frasi e che rimane coerente nel corso dei secoli, ci sono anche un gran numero di parole che entrano a far parte della lingua con il passare degli anni e spesso rappresentano un riflesso diretto delle preoccupazioni della società di una determinata epoca.

Alcune parole nuove sono effimere, legate a concetti culturali o tecnici e svaniscono nel tempo. Altre rimangono. Di solito perché rappresentano concetti che sono diventati caratteristiche permanenti della società.

 

Principalmente, però, possiamo distinguere 13 metodi diversi per creare una parola nuova:

 

1 – Agglutinazione

Il metodo più comune per creare una nuova parola è aggiungere un prefisso o suffisso a un termine esistente. Es: “normale” da “norma”.

 

2- Retroformazione

L’inverso di quanto spiegato sopra: la creazione di una nuova parola avviene mediante la rimozione di un affisso. Es: “accusa” da “accusare”.

 

3 – Composizione

La giustapposizione di due parole esistenti. In genere, le parole composte nascono come entità separate ma poi finiscono per unirsi. Es: “lavastoviglie” da “lava” e “stoviglie”.

 

4 – Riproposizione

Uso di una parola prendendo spunto da un contesto e applicandolo a un altro. Es: “gru” (attrezzo meccanico) da “gru” (animale).

 

5 – Conversione

Prendendo una parola da una classe di parole e trapiantandola in un’altra.

Per esempio, la parola “gigante” fu per lungo tempo solo un sostantivo, che significa una creatura di dimensioni enormi, fino all’inizio del XV secolo, quando la gente cominciò ad usarlo come aggettivo.

 

6 – Eponimi

Parole che prendono il nome da una persona o da un luogo. Es: Alzheimer (il nome della malattia viene dal cognome dello scopritore), atlante (il nome della raccolta di tavole figurate viene dalla figura del titano Atlante che sorregge la Terra), cheddar (il nome del formaggio deriva dalla località omonima nel Somersetshire).

 

7- Abbreviazione

La parola si forma da una porzione di un’altra parola. Es: “bici” da “bicicletta”, “metrò” da “metropolitana”.

 

8 – Prestito

La parola è presa da un’altra lingua. Es: “sport” dall’inglese, “chance” dal francese, ecc.

Tutti noi ci lamentiamo spesso cha la nostra lingua è invasa da prestiti presi dall’inglese ma la verità è che i prestiti sono comuni praticamente in ogni lingua.

 

9- Onomatopea

La creazione di una parola per imitazione del suono che dovrebbe produrre. Es: “miagolio” da “miao”, “ticchettio” da “tic tac”.

 

10 – Reduplicazione

La ripetizione, totale o parziale, di una parola o suono. Es: “vecchio e stravecchio”,  “pian pianino”, “detto e ridetto”, “guarda guarda”, “senti senti”.

 

11 – Calco

È il caso particolare in cui una parola già esistente nel lessico si forma o assume nuovi significati sul modello di una parola o costruzione straniera. Es: “”realizzare” ha assunto il significato di rendersi conto ricalcando il significato analogo dell’inglese “to realize”).

 

12 – Errore

Errori ortografici o errori di pronuncia raramente producono nuove parole a pieno titolo, ma spesso portano a nuove forme in combinazione con altri meccanismi.

Si può citare ad esempio il termine “zenit”, di origine araba (samt = via, cammino).

È una parola nata per sbaglio, in quanto la grafia di “samt” venne let­ta come “sanit”.

Oppure “tulipano”, dal turco “tulbent” (che però significa “turbante”, mentre la parola per il fiore è“lâle”), male inteso e mal riportato nel secolo XVI da un certo Ogier-Gheslain de Busbecq in Europa.

 

13 – Neologismo

Una parola completamente nuova nata solitamente dall’esigenza di identificare invenzioni, fenomeni, scoperte e realizzazioni di recente comparsa o diffusione. Es: “acchiappavoto”, “piratare”, “apericena”, “influencer”, ecc.

 

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